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Porto di Civitavecchia, Fratelli D’italia esprime piena solidarietà ai lavoratori di Adsp in sciopero

CIVITAVECCHIA - Questa mattina una delegazione di Fratelli d’Italia di Civitavecchia, composta dal consigliere regionale Emanuela Mari, dal coordinatore cittadino Paolo Iarlori, dal capogruppo in Consiglio comunale Raffaele Cacciapuoti e da Claudio La Camera, si è recata in porto per confermare la piena ed incondizionata solidarietà ai dipendenti della Autorità di Sistema Portuale in sciopero.

«Fratelli d’Italia – si legge nella nota diramata dal partico cittadino – già da un anno, con i propri esponenti locali, con i consiglieri regionali Mari e Bertucci e con le interrogazioni parlamentari al ministro dei trasporti e di al ministro del lavoro a firma dell’on. Andrea Volpi, stigmatizza la inadeguata gestione degli attuali vertici di Molo Vespucci, sottolineando come l’Ente abbia il dovere di tutelare i livelli occupazionali, rispettare i CCNL e gli accordi integrativi e realizzare attività di promozione dello scalo portuale per creare nuova occupazione e sviluppo tramite l’implementazione di nuovi traffici commerciali ed attrarre nuovi investimenti ed operatori economici. 

Di tutto questo, purtroppo, nulla si è registrato durante il mandato del Presidente Musolino, i cui risultati sono purtroppo sotto gli occhi di tutti, con dati che relegano il nostro porto a fanalino di coda nei traffici commerciali e container. Durante il suo mandato abbiamo assistito a dirigenti licenziati e dipendenti dell’ente costretti a proclamare, con le tutte le organizzazioni sindacali di categoria, uno sciopero di ben cinque giorni; una iniziativa clamorosa, alla quale ha aderito praticamente tutto il personale dipendente di Civitavecchia, Gaeta e Fiumicino. Una iniziativa che non ha precedenti nella storia del nostro porto e che ha giustamente avuto clamore a livello nazionale: è inaccettabile che in un ente pubblico non si rispettino i diritti dei lavoratori! 

Fratelli d’Italia continuerà ad essere al fianco dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali, sostenendoli in questa giusta loro giusta rivendicazione».

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