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Regione Lazio, Mari (FdI): "Ora possiamo dire che il futuro è 'certo' per il Castello di Santa Severa".


REGIONE LAZIO - «Approvata in Consiglio Regionale variazione al Bilancio di previsione finanziaria 2024-2026 che destina oltre 2 milioni di euro a LazioCrea per la gestione del Castello».

E' quanto fa sapere, in una  nota, il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Emanuela Mari.

«In risposta agli allarmi diffusi nelle scorse settimane - continua Mari - da alcuni esponenti del centrosinistra riguardanti il destino dello splendido maniero del litorale laziale, nella seduta odierna del Consiglio Regionale è stato approvato l’incremento della voce di spesa corrispondente alle attività di promozione culturale, sociale e ambientale e di valorizzazione del patrimonio regionale, nell’ambito del quale sono stati destinati oltre 2 milioni di euro alla società LazioCrea in qualità di gestore del complesso storico monumentale del Castello di Santa Severa, al fine di coprire i relativi costi di gestione.

Questo provvedimento - continua l'esponente regionale di Fratelli d'Italia - rientra nel quadro delle iniziative della Regione dirette a difendere l’identità culturale dei luoghi di alto valore storico e architettonico del territorio laziale, asset imprescindibili per lo sviluppo turistico e economico del nostro territorio.

Al fine di fugare qualsiasi ulteriore preoccupazione o allarme lanciato inopportunamente - afferma Mari - ribadisco quanto già dichiarato dall’assessore al patrimonio Fabrizio Ghera: non è mai stata in programma alcuna alienazione ai privati del Castello, il bene rimarrà di proprietà pubblica e le attività commerciali al suo interno saranno valorizzate. Il nostro impegno per la tutela del patrimonio pubblico è chiaro e indubitabile.

Il Consiglio Regionale nell’ambito dei provvedimenti relativi agli sgravi fiscali ha confermato la non applicazione della maggiorazione dell’aliquota dell’addizionale regionale Irpef per i redditi fino a 28mila euro e introdotto la detrazione di 60 euro per quelli non superiori a 35mila euro. Inoltre, - conclude Emanuela Mari - non troverà applicazione la maggiorazione dell’aliquota dell’Irap per gli enti del Terzo Settore iscritti al Registro unico nazionale che hanno un valore della produzione netta prodotto nel territorio regionale inferiore al milione di euro».

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