Sicurezza sui mezzi pubblici, Emanuela Mari (FdI): "Messe in campo anche le guardie giurate".


REGIONE LAZIO - Più sicurezza per cittadini e lavoratori dei mezzi pubblici nel Lazio. L'obiettivo è stato centrato  grazie al subemendamento che  l’on. Emanuela Mari ha presentato nel corso della discussione del collegato, avvenuta in aula. Per effetto della proposta del consigliere di Fratelli d’Italia, infatti, le guardie giurate avranno un potere sanzionatorio nelle stazioni e a bordo dei mezzi del trasporto pubblico locale sul territorio della Regione, andando quindi a rinforzare i servizi di controllo. 

A spiegarlo è la stessa Emanuela Mari: «Il subemendamento che ho proposto, e che la maggioranza di centrodestra ha convintamente votato, ha introdotto un cambio regolamentare al trasporto pubblico locale, che dopo 40 anni concede alle guardie particolari giurate la facoltà di sanzionare i trasgressori a bordo dei mezzi pubblici su tutta la Regione Lazio. È una misura che abbiamo pensato innanzitutto in chiave Giubileo, per consentire di imporre un salto di qualità al servizio su scala regionale, davanti alla mole di persone che arriveranno sul nostro territorio in corrispondenza dell’Anno Santo, ma che comunque era attesa da tanti pendolari e dal personale viaggiante per migliorare le condizioni di sicurezza. Grazie al provvedimento che abbiamo attivato in un contesto normativo che lo consente espressamente, oggi le società che operano nel trasporto pubblico locale hanno finalmente la possibilità di aumentare le condizioni di legalità, cosa possibile anche per tutte quelle aziende che hanno già in essere un costoso appalto per la sicurezza. Penso alle metropolitane di Roma e non solo, dove gli introiti delle multe potranno finalmente invertire la tendenza: da uno spreco passivo arriveremo ad una deterrenza attiva, attuando un provvedimento che l’elettorato ci ha fortemente indicato come obiettivo da raggiungere, anche e soprattutto per la sicurezza dei lavoratori impiegati a bordo dei mezzi e nelle stazioni, che troppo spesso viene invece dimenticata», conclude Emanuela Mari.

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